Difficoltà Relazionali
Psicologa abilitata. Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo comportamentale.
L’uomo è un animale sociale?
Nei secoli scorsi la cultura popolare attribuiva al cervello un ruolo prevalentemente razionale e logico. Grazie alle neuroscienze e al progresso scientifico della ricerca, si è confermata l’idea che lo sviluppo del nostro sistema nervoso, che ci ha permesso in 2,4 milioni di anni di passare da primati a Homo sapiens sapiens, non sia esclusivamente la conseguenza di un incremento dei processi di ragionamento, ma il prodotto delle relazioni sociali. Il nostro cervello si è sviluppato al fine di permetterci di interpretare e prevedere i comportamenti dei nostri conspecifici.
Aristotele, in tempi non sospetti, ha definito l’uomo un animale sociale, questo perchè il nostro comportamento e la nostra identità sono strettamente costruiti sul rapporto con l’altro. In quanto esseri umani, ci siamo evoluti per stare e vivere in relazioni, che esattamente come gli elementi
della natura e della Terra, sono in continuo movimento e cambiamento. Durante il corso della nostra vita intessiamo diverse tipologie di relazioni e legami per percepire l’appartenenza a un gruppo più o meno ristretto. Queste relazioni possono generare benessere, ma anche molteplici disagi di varia natura.
Cosa sono le difficoltà affettivo relazionali?
Nelle difficoltà affettivo relazionali possono essere inclusi molteplici disagi e sofferenze che presentano una durata altamente variabile e che riguardano la sfera affettiva, emotiva e/o comunicativa. Esse sono problematicità che si possono sperimentare a ogni età e in ogni contesto. Le cause vanno ricercate nei legami, spesso di natura problematica, con le proprie figure di attaccamento, siano essi i genitori o coloro che ne hanno fatte le veci durante il nostro sviluppo.
Le manifestazioni del disagio affettivo-relazionale possono essere molteplici e spaziare da quadri ansiosi e/o depressivi, ai comportamenti aggressivi, sino alla scarsa autostima o ai disturbi psicosomatici (nausea, difficoltà a mantenere il ciclo sonno veglia o mal di stomaco).
Nel caso in cui l’intensità delle difficoltà relazionali incida sulla vita della persona compromettendone la sfera affettiva, familiare, lavorativa, scolastica o sociale si rende necessario un intervento specialistico. Ricorrere a uno psicologo permette, in questi casi, di lavorare sul ristabilimento del benessere del paziente.
Difficoltà relazionali tra genitori e figli
La famiglia può andare incontro a molteplici difficoltà a seconda della fase di vita in cui genitori e figli si ritrovano. Gli equilibri che si creano con i bambini in età scolare sono diversi rispetto a quelli che è necessario ricreare con degli adolescenti o con i giovani adulti. Rinegoziare costantemente le relazioni risulta essere un aspetto centrale per il mantenimento di un equilibrio. Eventi di vita esterni come malattie o la nascita di altri figli spingono il nucleo familiare a rimettersi nuovamente in gioco. Il cambiamento di equilibri dipende, in gran parte, dell’attribuzione di senso e significato che i membri della famiglia danno agli specifici accadimenti.
L’adolescenza, per sua definizione, è una fase di vita pregna di cambiamenti non solo fisici, ma anche cognitivi, affettivi e relazionali, in cui il ragazzo ha la necessità di costruirsi una sua identità. La famiglia ha l’arduo compito di sostenerlo durante questo percorso, anche quando l’adolescente richiede e contratta maggiori spazi e aumenta il tempo di permanenza con i propri pari. In questa
delicata fase di vita, sperimentano se stessi e la loro capacità di autodeterminazione. Il delicato equilibrio familiare può essere messo in discussione, la spinta verso l’ambiente che l’adolescente percepisce può entrare in conflitto con il mantenimento dei legami affettivi. La differenziazione dei figli può condurre a inclinazioni dei rapporti con il conseguente sviluppo di difficoltà relazionali.
Difficoltà relazionali nella Coppia
I partner possono attraversare periodi di difficoltà che spesso sfociano in una vera e propria crisi. Uno o entrambi i membri della diade possono percepire un disagio e/o una distanza relazionale, che è alimentata da dinamiche disfunzionali ripetitive. Le crisi di coppia non sono solo determinate da eventi puntuali, ma anche dalla perpetrazione di una comunicazione disfunzionale, conflitti irrisolti spesso originati da non detti, mancanza di intimità e invischiamenti o conflittualità con le proprie famiglie di origine.
La coppia si fonda su condizioni che possono essere si esplicite, ma anche implicite. Quando i partner smettono di rispettare “i patti” su cui hanno gettato le fondamenta della loro relazione il rapporto può subire dei mutamenti.
Gli eventi di vita mettono alla prova le coppie, non è così raro che il rapporto non regga alle forti pressioni esterne e i membri della diade non ritrovino più al suo interno l’alleanza e la cooperazione necessarie. Ad esempio, non è assolutamente pensabile che un tradimento non abbia nessun impatto sugli equilibri relazionali. Esso comporta la distruzione dell’immagine che possediamo del compagno e con essa una rosa di sentimenti contrastanti come la delusione, l’odio, la rabbia e la vendette, indipendentemente dalla durata della relazione amorosa; gli stessi sentimenti e pensieri possono emergere in coppie consolidate come in rapporti appena sbocciati.
Le difficoltà relazionali possono essere originate o interconnesse alle difficoltà sessuali che la coppia sperimenta. Esse possono avere una causa psicologica, ma anche organica dovuta a problemi personali. Le difficoltà sessuali possono però essere legate agli equilibri di coppia ed essere le manifestazioni tangibili del disequilibrio.
Difficoltà relazionali nell’Ambiente lavorativo
Il lavoro rappresenta una sfera centrale nella vita degli adulti. Passiamo 1/3 delle nostre giornate in compagnia dei colleghi e dei superiori. In questa dimensione entrano in gioco le dinamiche gruppali e con esse anche la competizione. Sul lavoro non è scontato che le persone che ci circondano siano interessate al nostro benessere, molto spesso si focalizzano solo sui profitti. Trovarci all’interno di gerarchie ben definite, può farci percepire emozioni poco piacevoli. Sperimentare situazioni di mobbing, denigrazione o mancato riconoscimento può avere un impatto sul benessere della persona anche fuori dall’ambiente lavorativo. Può capitare di portarsi a casa le discussioni o lo stress maturato nelle ore lavorative, ma questo può incidere negativamente su tutte le altre nostre relazioni. Imparare a comunicare in maniera assertiva, esprimere le proprie emozioni, ma anche saper gestire la rabbia e la frustrazione sono skills assolutamente necessarie nel mondo moderno.
Perché è importante rivolgersi a un Professionista?
Quando le difficoltà relazionali e i sintomi che ne derivano non vengono adeguatamente trattati, non si dissipano, ma peggiorano conducendo le persone che li sperimentano a patologie conclamate come depressione, disturbo ossessivo compulsivo o ansia generalizzata. Quando ci troviamo nella
condizione di star sperimentando delle difficoltà relazionali, siano esse all’interno del contesto familiare, amoroso, lavorativo o amicale, vi è la necessità di rivolgersi a un professionista della salute mentale. La psicologia offre degli strumenti utili per imparare a gestire queste delicate fasi di vita, portando a galla le ragioni che si trovano alla base della manifestazione tangibile e risolvendole attraverso percorsi di psicoeducazione o di sostegno psicologico.
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Circa L’11,1% della popolazione presenta nel corso della propria vita almeno un disturbo d’ansia.
Superare pero questi periodi è possibile sempre più spesso grazie alla psicoterapia o a percorsi di sostegno psicologico dove il paziente può esprimersi liberamente e ed essere ascoltato senza giudizi da un professionista pronto a guidarlo nel percorso di guarigione.
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