Depressione e Cure
Psicologa abilitata. Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo comportamentale.
Che cos’è la Depressione?
La depressione è uno dei disturbi psichici più largamente diffuso all’interno della popolazione mondiale. Si manifesta nel 12% degli uomini e nel 25% delle donne. Il suo tasso di incidenza sembra crescere costantemente di anno in anno, preoccupando notevolmente anche gli esperti. L’organizzazione Mondiale della Sanità ha previsto che la depressione arriverà a essere, nel giro di pochissimi anni, la seconda causa di invalidità, superata solo dalle malattie cardiovascolari.
La depressione unipolare si può manifestare attraverso diversi gradi di intensità. Quella maggiore è la sua forma più acuta e si può proporre con varia severità e con un numero più o meno elevato di sintomi. Chi ne presenta la sintomatologia soffre di una profonda tristezza, d’insoddisfazione perenne e di una condizione di malumore che conduce a non trovare nessun piacere nelle attività quotidiane. I pensieri negativi su sé stessi e sugli altri sono molto frequenti e spesso vengono accompagnati dall’autosvalutazione e dalla disperazione. La sintomatologia della depressione può essere suddivisa in:
- Sintomi cognitivi: la ruminazione mentale, ovvero i pensieri costanti sul proprio malessere, l’autosvalutazione, i pensieri di indegnità e di colpa, la difficoltà di concentrazione, di pensare o di prendere delle decisioni;
- Sintomi emotivi: l’irritabilità, l’angoscia, la tristezza, l’impotenza, il senso di vuoto e la disperazione;
- Sintomi comportamentali: i disturbi del sonno, la riduzione o l’aumento dell’appetito, la perdita di energia, l’isolamento sociale e i tentativi di suicidio.
Quali possono essere le cause e le conseguenze della Depressione?
Alla base dei disturbi dell’umore si possono collocare molteplici fattori che ne influenzano la loro insorgenza. La letteratura ha dimostrato che componenti biologiche, ovvero una maggior predisposizione genetica e un’ereditarietà, componenti ambientali e componenti psicologiche quali esperienze di vita particolarmente stressanti, incrementano molto la possibilità di incappare in questa tipologia di disturbi. Questi fattori, presi singolarmente, però, non sono in grado di spiegare in maniera lineare e causale l’insorgenza della depressione, poiché non portano necessariamente al suo sviluppo.
Per quanto concerne le conseguenze della depressione, quest’ultime si possono ritrovare in molteplici ambiti della vita della persona, che possono spaziare dal contesto lavorativo e/o scolastico al contesto relazionale. I problemi di concentrazione e memoria possono intaccare le prestazioni performative diminuendone non solo la quantità, ma anche la qualità. Non è raro che la persona affetta da depressione scelga di ritirarsi dal contesto sociale, venendo meno a quelle che sono le relazioni con amici, familiari, colleghi o partner. La sintomatologia depressiva può condurre dunque ad attuare un vero e proprio ritiro sociale. Non viene, però, solo condizionato il rapporto con gli altri significativi, ma viene messo in discussione anche il rapporto con se stessi e con il proprio corpo, tanto che la persona può avere serie difficoltà nel mantenere la cura di sé, ma anche nel sostenere una regolarità del ciclo circadiano o una corretta alimentazione.
La depressione può avere conseguenze nefaste. Essa incrementa notevolmente la possibilità che vengano messi in atto comportamenti anticonservativi a seguito di pensieri intrusivi di morte e dell’ideazione e della successiva pianificazione suicidaria.
Quanto può durare la Depressione?
Non è una domanda facile a cui rispondere, perché non vi è una durata prototipica degli episodi depressivi, che risultano essere altamente variabili, a seconda del quadro clinico; di conseguenza non si può stabilirla con certezza a priori. Un episodio depressivo maggiore ha una durata di almeno due settimane, ma ad esso può seguire una remissione completa, con conseguente ritorno a un funzionamento premorboso, ma anche una cronicità del disturbo che si ha nel 10% dei casi. La letteratura ha dimostrato come l’insorgenza di un episodio depressivo sia predittiva dello sviluppo di altri avvenimenti simili, soprattutto quando non viene trattato attraverso un percorso psicoterapico e/o farmacologico. Livelli più alti di ricaduta sono stati registrati nei primi sei mesi successivi alla remissione della sintomatologia iniziale.
Come si cura la Depressione?
Quando si sperimentano i sintomi legati ai disturbi dell’umore, è fondamentale comprendere come da soli sia davvero difficile uscirne. Abbandonare l’idea di dovercela fare necessariamente solo con le proprie forze, non è sintomo di debolezza. Chiedere aiuto a uno o a più professionisti è davvero fondamentale. La depressione non è una volubilità del carattere, ma una patologia e in quanto tale, può essere affrontata e curata. Ignorarla sperando che semplicemente “scompaia” non è una strategia ottimale.
La letteratura e gli studi scientifici che sono stati condotti in merito hanno dimostrato l’efficacia del trattamento farmacologico e della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Allo stato attuale delle ricerche si è dimostrato come la combinazione della terapia farmacologica e della Psicoterapia sia davvero efficace nella prevenzione delle ricadute e nella sua cura.
Il trattamento farmacologico è essenziale nelle forme più acute. La sua prescrizione può essere fatta solo ed esclusivamente da un medico e lo specialista che si occupa di questo aspetto sanitario è lo psichiatra.
La Terapia Cognitivo Comportamentale è una delle più efficaci nella cura del disturbo dell’umore unipolare. La letteratura ha evidenziato come circa il 75% delle persone trattate abbiano una significativa diminuzione dei sintomi in venti sedute. Il professionista della salute mentale lavora sugli aspetti psicologici legati alla depressione che passano dal contenuto dei pensieri della persona fino alla gestione della quotidianità. La comprensione delle modalità che il soggetto mette in atto nell’interpretazione degli eventi permette non solo di identificare, ma anche di modificare il suo agire nel mondo. Il cambiamento di prospettiva fa sì che si possa avere una regolazione del tono dell’umore e una graduale remissione dei sintomi.
La persona che soffre di depressione con il tempo sospende i comportamenti che alimentano il quadro sintomatologico e torna ad ancorarsi alla vita dedicando tempo ad attività del tutto piacevoli. In questo modo vengono interrotti i circoli viziosi che hanno condotto alla sua manifestazione e ne hanno permesso il suo mantenimento del tempo.
Tornare alla condizione premorbosa e alla quotidianità perduta è possibile. Come? Chiedendo aiuto a un professionista che passo dopo passo possa supportare la persona nella riscoperta di sé stessa e nell’esplorazione di nuovi aspetti della vita che possano essere piacevoli e soddisfacenti.
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Circa L’11,1% della popolazione presenta nel corso della propria vita almeno un disturbo d’ansia.
Superare pero questi periodi è possibile sempre più spesso grazie alla psicoterapia o a percorsi di sostegno psicologico dove il paziente può esprimersi liberamente e ed essere ascoltato senza giudizi da un professionista pronto a guidarlo nel percorso di guarigione.
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