Fobie e Cure
Psicologa abilitata. Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo comportamentale.
Che cos’è una Fobia?
La fobia è una paura intensa, sproporzionata, irrazionale e persistente, che la persona prova nei confronti di un elemento specifico e significativo. Il soggetto affetto da una fobia manifesta, nei confronti dello stimolo fobico, stati di ansia e terrore che lo conducono ad attuare dei veri e propri comportamenti di evitamento delle situazioni che anche solo potenzialmente potrebbero metterlo davanti all’oggetto o alla situazione temuta. La presenza di questo disturbo, all’interno della popolazione generale, non è rara. Tutte le persone che ne sono affette manifestano una sintomatologia comune e ben definita, mentre lo stimolo fobico può essere di molteplici nature, alcune più frequenti di altre.
Che tipologie di Fobie esistono?
Esse sono categorizzate a seconda della tipologia di stimolo che crea gli stati negativi e sono suddivise in:
- Animali: la zoofilia è la paura per una qualche tipologia di fauna. Ha esordio nell’infanzia ed è più frequente all’interno della popolazione femminile. Esempi di fobie specifiche sugli animali sono l’aracnofobia (paura dei ragni), l’ofidiofobia (paura dei serpenti), la musofobia (paura dei roditori), l’entomofobia (paura degli insetti) e la cinofilia (paura dei cani).
- Ambiente naturale: è la paura che la persona può manifestare per uno o più aspetti della natura. Anche quest’ultima tendenzialmente si struttura durante la giovane età. Esempi di fobie legate alla natura sono la scotofobia (paura del buio), la ceraunofobia (paura dei tuoni e dei fulmini), l’acrofobia (paura delle altezze) e l’idrofobia (paura dell’acqua).
- Sangue, infezioni e ferite 🡪 spesso la paura che sta alla base di queste tipologie di fobie specifiche è quella di poter stare male. Alcuni esempi sono l’emofobia (paura del sangue) e l’agofobia (paura degli aghi).
- Situazionale: la paura di situazioni specifiche si può manifestare in qualsiasi fase della vita. Esempi di queste tipologie di fobie possono essere la claustrofobia (paura degli spazi chiusi), l’amaxofobia (paura di guidare) e l’aviofobia (paura di volare).
- Altre tipologie di fobie: possono includere gli stimoli più svariati.
La particolarità delle fobie è che esse affondano le proprie radici nelle fasi ancestrali dell’evoluzione della nostra specie. Grazie alla paura l’Homo è riuscito a sopravvivere a un ambiente poco agevole, adottando strategie comportamentali di evitamento davanti ai pericoli. Esistono prove tangibili del fatto che animali superiori, compresi gli esseri umani, avvertano una paura innata verso ciò che non è familiare né usuale. Tale paura ha generato comportamenti di fuga che ci hanno permesso di sopravvivere sulla Terra e arrivare sino al XXI secolo.
Dov’è dunque il problema? È che ai giorni nostri la paura degli animali, di alcune situazioni naturali o del sangue risulta essere fuori contesto. Il mondo esterno non è più pericoloso come duecentomila anni fa, ma gli esseri viventi hanno bisogno di molti secoli per modificare i propri tratti e adattarli, attraverso la selezione naturale, al nuovo contesto di vita.
Come si manifestano le Fobie specifiche?
Coloro che soffrono di una fobia specifica vivono in uno stato di costante attivazione e agitazione fisiologica. Essi possono manifestare una sintomatologia variegata spaziando dalla secchezza delle fauci, alle palpitazioni, alla sudorazione, al respiro affannoso sino alla sperimentazione della sensazione di avere un vero e proprio peso sullo stomaco o di un imminente mancamento. Il soggetto ha paura di entrare in contatto con lo stimolo temuto e nel caso in cui la persona realizzi di essere riuscita a evitare l’esposizione, ecco che la sintomatologia rientra. Essi manifestano stati di agitazione, che possono provocare anche attacchi di panico, non solo quando si trovano nelle vicinanze dello stimolo, ma anche quando percepiscono di avere delle difficoltà nell’allontanarsi da quest’ultimo o quando la sola previsione della situazione temuta scaturisce quella che viene definita “ansia anticipatoria”.
I soggetti affetti da fobia specifica sono assolutamente in grado di riconoscere l’eccessiva paura provata. È proprio questo che permette al terapeuta d’intervenire sulla regolazione emotiva ristabilendo una sensazione di benessere. Nonostante vi sia una piena consapevolezza della propria situazione, però, il soggetto non riesce a gestire gli stati ansiosi e il suo equilibrio di vita può essere interrotto limitando e interferendo su molteplici contesti incluso quello lavorativo e/o sociale.
La terapia può aiutare nel superamento di una o più Fobie?
La letteratura non ha ancora apportato evidenze scientifiche che supportino l’impiego di una farmacoterapia per superare la sintomatologia fobica. Si è dimostrato come i farmaci attenuino i sintomi, ma non eliminano la causa che li scaturisce; l’unica metodologia scientificamente supportata è la psicoterapia.
La psicoterapia Cognitivo Comportamentale risulta essere il trattamento più efficace per la cura e il superamento di questa psicopatologia. Nel corso dell’ultimo secolo gli studiosi di questa disciplina hanno strutturato molteplici tecniche, che attraverso le ricerche scientifiche sono risultate essere del tutto efficaci nell’eliminazione di un quadro sintomatologico fobico.
La tecnica maggiormente utilizzata risulta essere l’esposizione graduale allo stimolo. Il paziente viene progressivamente avvicinato allo stimolo fobico che gli crea disagio. Insieme allo psicologo viene stipulate una scala gerarchica delle situazioni, legate alla propria fobia, che gli creano disagio. Partendo dalla situazione più tollerabile, la diade si avvicina allo stimolo più temuto fino ad averne un contatto diretto. Grazie a una ristrutturazione delle idee irrazionali le situazioni diventano progressivamente neutre e non attivano più nella persona stati di forte paura e agitazione. Tutti i passaggi vengono, rigorosamente, in maniera graduale e concordata. Si passa a un gradino di difficoltà maggiore solo quando il paziente ritiene di essere a suo completo agio con la situazione fobica e non presenta nessun tipo di sintomatologia.
All’esposizione graduale, che può avvenire sia a livello immaginativo che dal vivo, si affianca molto spesso un training di rilassamento. Queste tecniche permettono al paziente di rilassare la muscolatura, riappropriarsi del proprio corpo e sperimentando una condizione antagonista rispetto a quella di ansia e paura che si instaura davanti all’oggetto o alla situazione fobica.
La fobia può essere un disturbo altamente invalidante che può compromettere il normale corso della vita della persona che ne soffre; tuttavia, chiedendo aiuto a un professionista che possa guidarci nell’intraprendere un percorso efficace e studiato appositamente per superare queste difficoltà, quest’ultima può essere superata con grande successo.
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Circa L’11,1% della popolazione presenta nel corso della propria vita almeno un disturbo d’ansia.
Superare pero questi periodi è possibile sempre più spesso grazie alla psicoterapia o a percorsi di sostegno psicologico dove il paziente può esprimersi liberamente e ed essere ascoltato senza giudizi da un professionista pronto a guidarlo nel percorso di guarigione.
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