Malingering

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Dr.ssa Veronica Tatti

Psicologa abilitata. Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo comportamentale.

Che cos’è il Malingering?

Il malingering è la simulazione fraudolenta o l’esagerazione di una patologia fisica o mentale. In letteratura sono molteplici le definizioni che si possono ritrovare, ma tutte contengono costantemente il riferimento a due caratteristiche fondamentali: l’invenzione o l’amplificazione dei  sintomi e l’intenzionalità a scopo di lucro. Il fenomeno è ampiamente diffuso e si può riscontrare in  molteplici contesti. Approfondirlo e standardizzare strumenti per la sua individuazione può aiutare le  istituzioni a indirizzare i sussidi a coloro che ne hanno effettivamente bisogno. Nel contesto penale la  simulazione di una psicopatologia viene messa in atto dai rei al fine di avanzare richieste e chiedere  ridefinizioni della pena. 

Da dove origina questo fenomeno?

Il malingering, che in italiano viene tradotto con il termine “patomimia”, è presente nella storia  dell’uomo sin dagli albori. Si può riscontrare la sua presenza in molteplici scritti. Giustino, Marco  Giuniano, uno storico latino del II secolo D.C, riportò le gesta di Solone e il suo stratagemma per  

superare il disonore che la sconfitta nella conquista dell’isola di Salamina, sita nel Golfo Saronico,  aveva portato agli ateniesi. Egli finse l’infermità mentale per esortare i suoi concittadini a riprendere  le armi e affrontare Megara. Vi sono tracce di malingering anche nella letteratura e nelle sacre  scritture. Nella cultura letteraria ci si imbatte nella simulazione della psicopatologia già in uno dei  due poemi epici scritti da Omero, ove si ritrova Odisseo che per evitare la chiamata alle armi cerca di  far credere ad Agamennone di essere pazzo seminando del comune sale da cucina al posto dei semi.  Nelle sacre scritture, nello specifico nei Salmi 34:1-10, re Davide si finse folle davanti Abimelek per  sfuggire alla morte. 

La simulazione divenne oggetto di attenzione medica a cavallo tra il XVII e il XIX secolo. In questo  lasso di tempo iniziarono a essere pubblicati diversi articoli scientifici su questo tema. Il fervente  interesse per l’argomento va analizzato alla luce delle novità legislative, nell’ambito lavorativo, che  affiorarono, in que

Nel Regno Unito, nei primi anni del IX secolo, la patomimia iniziò a dilagare tra i membri delle Forze  Armate. A quell’epoca i soldati provavano a simulare una patologia fisica o mentale per eludere la  chiamata alle armi. 

gli anni, nell’Europa occidentale. Queste nuove norme imposero ai medici di  affinare il loro istinto e di cercare di controllare la profusione del malingering. 

L’applicazione del malingering nell’esercito ha avuto un notevole incremento durante la Guerra di  Secessione americana, e in tempi più recenti, nel corso di entrambe le guerre mondiali. I soldati non  cercavano solamente di evitare di scendere in battaglia, ma ambivano anche a ottenere una  ricompensa monetaria, spesso connessa a un risarcimento per una presunta infermità.

Quali sono le sue ripercussioni sulla società?

La diffusione del malingering in diversi contesti e il costo sociale ed economico che ne deriva, pone  l’accento sulla necessità di sviluppare degli strumenti standardizzati per il rilevamento del  comportamento simulatorio. In letteratura si stima che tra 15% e il 17% dei rei sottoposti a una  perizia simulino un quadro psicopatologico. In questo contesto, vista la forte motivazione esterna dei  periziandi a sostenere la credibilità della patologia simulata, può risultare particolarmente arduo  scorgere i malingerer.

A differenza delle patologie fisiche, facilmente perscrutabili con esami medici, il disagio psichico per  essere correttamente individuato necessita dell’impiego di test psicometrici e del colloquio clinico.  Vi è dunque l’urgenza di rivoluzionare l’assessment introducendo strumenti attendibili e facilmente  

fruibili, che in supporto al colloquio, possano rendere la valutazione del malingering più efficace;  soprattutto nei contesti forensi dove ci si trova in setting poco collaborativi. 

Nei contesti assicurativi discriminare i simulatori da coloro che effettivamente presentano un  disturbo post traumatico da stress, un quadro depressivo o problemi di natura neurologica,  permette collocare i fondi verso i bisognosi. 

Il mio contributo alla ricerca

Date queste premesse, negli ultimi anni ho provato ad analizzare l’accuratezza di due innovativi  strumenti: lo IOP-29 e lo IOP-M. Quest’ultimi sono stati pensati e creati appositamente per  l’individuazione della patomimia e risultano essere particolarmente semplici e veloci da utilizzare. La  mia ricerca scientifica su questo argomento, mi ha permesso di partecipare a convegni e produrre  articoli scientifici sul tema. Credo fortemente nel valore della ricerca scientifica e nella sua centralità  nel raggiungimento di traguardi sempre nuovi. Amo pormi continuamente domande diverse e  ricercare spunti di riflessione innovativi, soprattutto sul tema del malingering.

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mac Rizzomac Rizzo
19:07 16 Mar 23
Vorrei ringraziare con questo commento la Dottssa Veronica Tatti - Psicolga Chivasso per avermi aiutato con la sua passione e competenza. A presto!
Cristina TancrediCristina Tancredi
18:49 16 Mar 23
La Dottoressa Tatti, Psicologa a Chivasso, mi sta aiutando molto. Dopo soli due mesi di sedute sento di aver ritrovato un po’ di serenità e di avere gli strumenti per affrontare le mie difficoltà con prospettive migliori. Continuerò sicuramente questo mio percorso.Grazie di tutto!
Alessia CovielloAlessia Coviello
15:52 21 Feb 23
La dott.ssa Tatti è una collega estremamente competente e molto formata. La consiglio per la sua puntualità, professionalità e per la cura e la dedizione con cui svolge il suo lavoro!
Giulia ReanoGiulia Reano
09:38 04 Feb 23
Collega molto competente e formata, la sua passione per questo lavoro la contraddistingue nella cura e nel rispetto della professione e dei pazienti. È sempre un piacere confrontarsi e collaborare con la Dott.ssa Tatti.
giulia ricciardiellogiulia ricciardiello
18:40 26 Jan 23
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mac Rizzo
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19:07 16 Mar 23
Vorrei ringraziare con questo commento la Dottssa Veronica Tatti - Psicolga Chivasso per avermi aiutato con la sua passione e competenza. A presto!
Cristina Tancredi
Cristina Tancredi
18:49 16 Mar 23
La Dottoressa Tatti, Psicologa a Chivasso, mi sta aiutando molto. Dopo soli due mesi di sedute sento di aver ritrovato un po’ di serenità e di avere gli strumenti per affrontare le mie difficoltà con prospettive migliori. Continuerò sicuramente questo mio percorso.Grazie di tutto!
Alessia Coviello
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Giulia Reano
Giulia Reano
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giulia ricciardiello
giulia ricciardiello
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